Risotto ai porri mantecato al Maccagno Biellese. Torrette.

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Risottino sperimentale ai porri mantecato al Maccagno Biellese uscito alla grande e ben accostato al vino Torrette.
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Soffritto di cipolla e porri, tostatura del riso Vialone nano, vino bianco e cottura progressiva con brodo di verdure (tra cui porri). A cottura, mantecatura con formaggio maccagno biellese e servizio in piatto con guarnitura di porri scottati e fatti stufare in padella. Leggi tutto “Risotto ai porri mantecato al Maccagno Biellese. Torrette.”

Risotto al Barolo e Castelmagno. Barolo 2001 Carlin de Paolo

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Per la cena di inizio anno con Liborio Butera, di ritorno dalle vacanze trascorse nelle Marche, abbimo optato per l’unione di tre prodotti piemontesi strepitosi: il Barolo, il Castelmagno ed il nostro riso Carnaroli Vintage 2006.
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La ricetta si è rivelata strepitosa, profumi straordinari, grande consistenza del riso e perfetta armonia di sapori. Una delizia autentica.
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Torna a splendere il sole in Baraggia.

6 Gennaio 2008, il giorno dell’Epifania e in Baraggia torna a splendere il sole. Una giornata stupenda con un sole da primavera che si rispecchia nei tanti ristagni lasciati nelle nostre risaie da neve e pioggia.
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Un sole caldo e quasi accecante nelle prime ore della mattina, con molta acqua che lentamente defluiva dalle risaie.
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Oggi l’Epifania che tutte le feste porta via, sembra anche allontanarci dall’inverno, avvicnandoci al periodo dei grandi lavori primaverili.

Neve in Baraggia.

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Candido risveglio stamane grazie ad un sottile strato di neve caduta in Baraggia che ha ricoperto la nostra terra.
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La neve nonostante i disagi che porta, da sempre grande emozione e rende la campagna molto bella. Con la neve si respira un’atmosfera unica dove la quiete è la regina. Leggi tutto “Neve in Baraggia.”

Guida Critica e Golosa 2008.

A pagina 461 della Guida Critica e Golosa 2008 del Piemonte è recensità la nostra azienda:
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A pagina 14 siamo invece tra gli Artigiani Radiosi del 2007 premiati al Palazzo Isozaky durante Golosaria.
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Un Grazie a Paolo Massobrio e al Club di Papillon

Ben arrivato 2008.

Ben arrivato 2008. Ci siamo lasciati alle spalle il 2007 con un po’ di malinconia, quella che di solito si riserva alle cose belle che son passate e che finiscono tra i ricordi. Il 2007 è stato per noi un anno molto importante che ci ha riservato molte emozioni e molte soddisfazioni.
Le aspettative per il 2008 sono tante e le ricercheremo con impegno, dedizione e con la serenità che ci contraddistingue. Su queste pagine, come sempre ci sarà l’immagine della passione con cui svolgiamo il nostro lavoro che rispecchia anche la nostra filosofia di vita, semplice e alla ricerca delle emozioni importanti che ci fanno vivere bene.
Sarà quindi un 2008 vissuto su questo blog con passione e con la volontà di continuare a proporre quanto di più bello ed entusiasmante si nasconde dietro alla natura, alla campagna e al riso.

Un augurio di buon 2008 a tutti, serenità, determinazione e tanto gusto per le cose belle della vita.
Auguri!

Il riso nasce nell’acqua e muore nel vino… E nella Birra?

Si dice spesso che il riso nasce nell’acqua delle risaie e muore nel vino, quel classico bicchiere di vino che si versa dopo la tostatura durante la preparazione del risotto.
Il riso però può “morire” nobilmente anche nella birra, dando al risotto profumi e sapori caratteristici che se ben sposati danno sensazioni uniche.
Restate sintonizzati, strepitosi risotti alla birra sono in arrivo.

Il piacere di una minestra di riso.

La sera di Natale ho provato dopo diverso tempo il piacere di gustare la minestra di riso. Era tutto pronto per preparare il risotto, ma l’indecisione sul come farlo ci ha spinto verso una gustosissima e leggera minestra di riso Sant’Andrea e tagliolini, fatta con brodo di carne. E’ una minestra che mi ricorda l’infanzia, era particolarmente gradita ai miei cari zii Giovanni e Agnese che ricordo sempre con affetto e con cui condividevamo sempre il pranzo domenicale e delle feste.

Buon Natale.

Viviamo in tempi in cui la frenesia pre natalizia ci condiziona pesantemente e succede che non si riesca ad augurare personalmente Buon Natale a tutte le persone e le aziende con cui collaboriamo.
E’ un piccolo neo che caratterizza uno dei giorni più sereni dell’anno e che ci lascia un po’ a disagio perché avremmo voluto augurare Buon Natale a tutti tramite la nostra voce. Cerchiamo di rimediare attraverso questo straordinario mezzo di comunicazione, e auguriamo a tutti:

BUON NATALE.

Famiglia Zaccaria.

La Panissa Vercellese, una gustosa variante di grande tradizione.

La Panissa Vercellese è sicuramente il piatto più tradizionale della nostra terra. La preparazione è una ma esistono molte varianti che aggiungono gusto e tradizione a questo straordinario piatto. Ho già parlato in passato della panissa che si può gustare nella zona di Crescentino, che ha la particolarità di avere tra gli ingredienti le cotiche. E’ un tipo di panissa che mi piace molto e ho avuto modo di affrontare nei giorni scorsi l’argomento con un anziano signore che mi ha raccontato secondo la tradizione della sua famiglia questa gustosa ricetta:

Si prepara il brodo cuocendo i fagioli di Saluggia in acqua con le ossa del maiale e la cotica (arrotolata). In una casseruola di rame si soffrigge la cipolla ed il salame sotto grasso (vecchio) in olio, burro e lardo. Si tosta il riso e si porta a cottura aggiungendo progressivamente il brodo e i fagioli. Si impiatta con a lato o sopra il riso una bella fetta di cotica.
Gustosissima.

Riconosciuto il Consorzio di Tutela della DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese

Decreto Ministeriale del 15 Novembre 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n° 280 dell’1 dicembre 2007:
Riconoscimento del Consorzio di tutela della DOP “Riso di Baraggia
Biellese e Vercellese” e attribuzione dell’incarico a svolgere le
funzioni di cui all’articolo 14, comma 15 della legge 21 dicembre
1999, n. 526.
Leggi tutto “Riconosciuto il Consorzio di Tutela della DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese”

Verdi risaie anche in Autunno. Video di Liborio Butera.

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Alcune delle nostre risaie sono state “inverdite” grazie ad un erbaio di Loietto, triticale, ravizzone, Rafano, Veccia villosa e anche qualche Lupino. L’erbaio sarà destinato a sovescio primaverile. Ne parliamo in questo video di Liborio Butera.

Agnese Zaccaria.

E’ nata il 28 Novembre 2007 a Ivrea (TO) alle ore 21,00 ed ha riempito il mio cuore di gioia. Un Bacio alla mamma Elisabetta e al fratellino Giovanni.
Un padre felice.

Il risotto al Tartufo.

E’ tempo di tartufi in Piemonte e nelle altre zone italiane in cui si può raccogliere questo pregiato fungo ascomicete, frutto di una simbiosi mutualistica pianta – fungo, la micorrizza.
Tra aste e pezzi pregiati che finiscono sul mercato è sempre buona abitudine fare un bel risotto con la “trifola”, anche se l’annata 2007 è finora caratterizzata da prezzi piuttosto elevati.
Per preparare il risotto al tartufo, la mia ricetta, o meglio il mio personale modo di interpretare questo piatto prevede innanzitutto l’utilizzo del brodo di verdure. Molti consigliano ed utilizzano il brodo di carne che a mio parere in molti casi non permette di assaporare al meglio le caratteristiche organolettiche del tartufo. Un brodo vegetale, ben preparato e armonico, darà struttura al nostro risotto e permetterà di percepire al meglio le sensazioni gustative del tartufo.
Si parte come sempre con un soffritto di cipolle su olio extra vergine di oliva, si tosta il riso per un paio di minuti (Carnaroli o Vialone Nano) si aggiunge un bicchiere di vino bianco (Arneis), si lascia sfumare e si porta a cottura con il brodo di verdura. A cottura si aggiunge una noce di burro e del Parmigiano Reggiano (18 mesi di stagionatura, non di più), si manteca, si lascia riposare un minuto, si impiatta e si aggiunge il tartufo affettato finemente.
Semplice; aggiungerei che la parte più complicata è sicuramente quella di entrare in possesso di una bella “trifola”.

Il profumo dell’autunno.

L’autunno è entrato nel vivo, con i suoi colori caldi e la tranquillità che avvolge la campagna. Dell’autunno si ricoda sempre l’impatto visivo che ha, soprattutto per merito delle variazioni cromatiche che colpiscono le foglie degli alberi prima di cadere al suolo. L’autunno colpisce chi vive la campagna anche per i suoi profumi fragranti e muschiati, densi di quella vita microbica sempre attiva nel rigenerare la vita. L’autunno è poesia anche in risaia, con le stoppie dritte e pronte per essere ridate al terreno dallo scorrere degli aratri.
C’è un’altro profumo che si percepisce in modo particolare in autunno ed è quello del riso fresco appena raffinato, una fragranza dolce e delicata. Questa mattina abbiamo raffinato il primo lotto di riso dell’annata 2007, il suo profumo è ancora nella mia mente, era Sant’Andrea. Sono belle sensazioni.

Riso Carnaroli Vintage 2006, invecchiato un anno.

Finalmente a disposizione il riso Carnaroli invecchiato un anno. La selezione proveniente dal foglio 10 particella 8 dell’annata 2006 è stata raffinata oggi. La stagionatura è durata per la precisione poco più di 13 mesi. Presto altri dettagli.

Ricette Leggere: riso con broccoli e pecorino del Parco dei Buoi.

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Il riso è un’alimento altamente digeribile con il quale si possono preparare piatti completi e veloci. Soprattutto dopo una giornata lavorativa caratterizzata di questi tempi sempre più dallo stress, è opportuno cenare in modo leggero e visto che la stanchezza incombe è anche necessario poter preparare tutto in poco tempo. I nostri risi si prestano molto bene ad essere utilizzati in questo senso, si fa bollire il riso (circa 10 minuti) si scola e si aggiunge semplicemente un po’ di olio e formaggio o come in foto alcuni broccoli saltati leggermente in padella e del pecorino grattuggiato (io utilizzo quello del Parco dei Buoi, è delicato e da struttura ai piatti).
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Provare e riprovare, la leggerezza del riso è alla portata di tutti e richiede tempi ridotti di preparazione. Non con tutti i risi il risultato è assicurato perchè molti cedono molto amido durante la cottura e perdono consistenza. Per questo tipo di preparazioni consigliamo il Carnaroli anche se i nostri di Baraggia si addicono tutti: Il riso utilizzato per questo piatto è il Sant’Andrea.

Altre risaie per il riso Zaccaria.

La nostra azienda cresce e con la campagna 2008 saranno 210 gli ettari coltivati a riso. Aumenta la superficie di 45 ettari (ecco in foto alcuni dettagli delle nuove risaie: Link1, Link2) ma anche il nostro impegno dedicato a questo cereale che ci sta dando grandi soddisfazioni.