Tortino di Riso Vialone Nano con Mele e Robiola di Roccaverano. Chiaretto del Garda La Basia.

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Ricetta sperimentale, fresca e particolare preparata con riso Vialone nano lessato, scolato e amalgamato con l’eccellente Robiola di Roccaverano di Enrico Rossello. Il tortino si prepara utilizzando un semplice stampino. Per l’abbinamento (abbastanza armonico (accostamento non semplice)) ho optato per l’ottimo Chiaretto del Garda La Basia. Leggi tutto “Tortino di Riso Vialone Nano con Mele e Robiola di Roccaverano. Chiaretto del Garda La Basia.”

Timballo di Riso Nero Zaccaria con Tonno e la sua Bottarga. Franciacorta Millesimato Donna Lucia.

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Timballo di riso nero Zaccaria lessato e condito con Tonno fresco (trancio a pezzetti) saltato in padella con olio aglio e prezzemolo. Impiattato a timballo con un semplice stampino (si può fare anche manualmente con un cucchiaio) e cosparso di bottarga di tonno. Leggi tutto “Timballo di Riso Nero Zaccaria con Tonno e la sua Bottarga. Franciacorta Millesimato Donna Lucia.”

Il riso Nero Zaccaria, cottura e preparazione.

Il nero Zaccaria è un riso integrale che si addice ottimamente alla preparazione di piatti sfiziosi e nutrienti. Queste penso siano in sintesi le principali caratteristiche di questo riso nero che permette di preparare piatti particolari e d’effetto, e al tempo stesso anche molto ricchi di nutrienti, come del resto per tutti i risi integrali.
Il Nero Zaccaria è un vero riso integrale, il suo amido costituito di sola amilopectina cuoce rapidamente senza mai portare alla rottura (apertura) del chicco (anomalia estetica ma anche di consistenza riscontrabile in molti risi integrali.
Cucinarlo è semplice e veloce, si immerge in acqua fredda (salata o non) e dalla bollitura si cuoce per circa 20/30 minuti, a seconda delle preferenze. La cottura, se protratta permette al riso nero, della varietà Otello (da non confondere con altre) di cedere amido all’esterno dei chicchi che tendono così a legare fra di loro.
A cottura il riso nero va scolato e condito a piacere, principalmente con sughi saporiti. Si possono in seguito preparare timballi e tortini, sfiziosi e sempre piacevoli alla vista.
Ottimi risultati si ottengono anche preparandolo in insalata.

Risotto al Tombea, petto d’anatra stagionato Cascina Peschiera. Gattinara riserva 2001 Travaglini.

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Il Tombea è un formaggio straordinario che ho potuto apprezzare in questi anni grazie ad Adriano Liloni. Il Tombea viene prodotto in provincia di Brescia in quantità molto limitate. E’ molto saporito e si presta per la preparazione di un grande risotto che noi abbiamo abbinato ad un grande Gattinara e accompagnato da petto d’anatra stagionato di Cascina Peschiera Leggi tutto “Risotto al Tombea, petto d’anatra stagionato Cascina Peschiera. Gattinara riserva 2001 Travaglini.”

Risotto al Franciacorta e Puzzone di Moena. Franciacorta Brut Donna Lucia.

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Accostamento dal risultato sorprendente. Un risotto “carnaroli” al Franciacorta Brut Donna Lucia mantecato con Puzzone di Moena.
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Preparazione semplicissima: Tradizionale soffritto di cipolla su olio extra vergine di oliva, tostatura del riso carnaroli e aggiunta del franciacorta, lasciato poi sfumare. Cottura progressiva con brodo di verdure e a cottura mantecatura finale con Puzzone di Moena e Franciacorta Brut.
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Timballo di riso Nero con Feta, Tonno, Fagioli Cannellini, Olive Taggiasche e Capperi di Salina. Balì Trevisani 2006.

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Timballo freddo di riso  nero  lessato e condito con Tonno sott’olio, Olive  Taggiasche, Capperi di Salina, Fagioli Cannellini e Feta  di Mauro Albertini. In abbianmento Balì  Trevisani 2006 (80% Chardonnay, 20% Sauvignon). Piatto sfizioso, saporito e leggero che ha riscosso un notevole successo. Ottimo ed armonico l’abbinamento con il vino Balì, di grande piacevolezza, fresco e  complesso. Leggi tutto “Timballo di riso Nero con Feta, Tonno, Fagioli Cannellini, Olive Taggiasche e Capperi di Salina. Balì Trevisani 2006.”

Risotto ai Funghi porcini e Castelmagno. Gattinara.

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Risotto molto gustoso e saporito ben abbinato al vino Gattinara, all’eleganza e alla delicatezza dei funghi è stata aggiunta la raffinatezza del Castelmagno che ha dato grande struttura ed intensità gustativa. Per la preparazione ho fatto tostare il nostro riso Carnaroli Vintage 2005 in un soffritto di cipolla su olio extra vergine di Oliva Tratturello. Leggi tutto “Risotto ai Funghi porcini e Castelmagno. Gattinara.”

Risotto ai porri mantecato al Maccagno Biellese. Torrette.

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Risottino sperimentale ai porri mantecato al Maccagno Biellese uscito alla grande e ben accostato al vino Torrette.
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Soffritto di cipolla e porri, tostatura del riso Vialone nano, vino bianco e cottura progressiva con brodo di verdure (tra cui porri). A cottura, mantecatura con formaggio maccagno biellese e servizio in piatto con guarnitura di porri scottati e fatti stufare in padella. Leggi tutto “Risotto ai porri mantecato al Maccagno Biellese. Torrette.”

Risotto al Barolo e Castelmagno. Barolo 2001 Carlin de Paolo

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Per la cena di inizio anno con Liborio Butera, di ritorno dalle vacanze trascorse nelle Marche, abbimo optato per l’unione di tre prodotti piemontesi strepitosi: il Barolo, il Castelmagno ed il nostro riso Carnaroli Vintage 2006.
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La ricetta si è rivelata strepitosa, profumi straordinari, grande consistenza del riso e perfetta armonia di sapori. Una delizia autentica.
risotto-barolo-castelmagno-7gen08_2.JPG Leggi tutto “Risotto al Barolo e Castelmagno. Barolo 2001 Carlin de Paolo”

Il riso nasce nell’acqua e muore nel vino… E nella Birra?

Si dice spesso che il riso nasce nell’acqua delle risaie e muore nel vino, quel classico bicchiere di vino che si versa dopo la tostatura durante la preparazione del risotto.
Il riso però può “morire” nobilmente anche nella birra, dando al risotto profumi e sapori caratteristici che se ben sposati danno sensazioni uniche.
Restate sintonizzati, strepitosi risotti alla birra sono in arrivo.

Il piacere di una minestra di riso.

La sera di Natale ho provato dopo diverso tempo il piacere di gustare la minestra di riso. Era tutto pronto per preparare il risotto, ma l’indecisione sul come farlo ci ha spinto verso una gustosissima e leggera minestra di riso Sant’Andrea e tagliolini, fatta con brodo di carne. E’ una minestra che mi ricorda l’infanzia, era particolarmente gradita ai miei cari zii Giovanni e Agnese che ricordo sempre con affetto e con cui condividevamo sempre il pranzo domenicale e delle feste.

La Panissa Vercellese, una gustosa variante di grande tradizione.

La Panissa Vercellese è sicuramente il piatto più tradizionale della nostra terra. La preparazione è una ma esistono molte varianti che aggiungono gusto e tradizione a questo straordinario piatto. Ho già parlato in passato della panissa che si può gustare nella zona di Crescentino, che ha la particolarità di avere tra gli ingredienti le cotiche. E’ un tipo di panissa che mi piace molto e ho avuto modo di affrontare nei giorni scorsi l’argomento con un anziano signore che mi ha raccontato secondo la tradizione della sua famiglia questa gustosa ricetta:

Si prepara il brodo cuocendo i fagioli di Saluggia in acqua con le ossa del maiale e la cotica (arrotolata). In una casseruola di rame si soffrigge la cipolla ed il salame sotto grasso (vecchio) in olio, burro e lardo. Si tosta il riso e si porta a cottura aggiungendo progressivamente il brodo e i fagioli. Si impiatta con a lato o sopra il riso una bella fetta di cotica.
Gustosissima.

Il risotto al Tartufo.

E’ tempo di tartufi in Piemonte e nelle altre zone italiane in cui si può raccogliere questo pregiato fungo ascomicete, frutto di una simbiosi mutualistica pianta – fungo, la micorrizza.
Tra aste e pezzi pregiati che finiscono sul mercato è sempre buona abitudine fare un bel risotto con la “trifola”, anche se l’annata 2007 è finora caratterizzata da prezzi piuttosto elevati.
Per preparare il risotto al tartufo, la mia ricetta, o meglio il mio personale modo di interpretare questo piatto prevede innanzitutto l’utilizzo del brodo di verdure. Molti consigliano ed utilizzano il brodo di carne che a mio parere in molti casi non permette di assaporare al meglio le caratteristiche organolettiche del tartufo. Un brodo vegetale, ben preparato e armonico, darà struttura al nostro risotto e permetterà di percepire al meglio le sensazioni gustative del tartufo.
Si parte come sempre con un soffritto di cipolle su olio extra vergine di oliva, si tosta il riso per un paio di minuti (Carnaroli o Vialone Nano) si aggiunge un bicchiere di vino bianco (Arneis), si lascia sfumare e si porta a cottura con il brodo di verdura. A cottura si aggiunge una noce di burro e del Parmigiano Reggiano (18 mesi di stagionatura, non di più), si manteca, si lascia riposare un minuto, si impiatta e si aggiunge il tartufo affettato finemente.
Semplice; aggiungerei che la parte più complicata è sicuramente quella di entrare in possesso di una bella “trifola”.

Ricette Leggere: riso con broccoli e pecorino del Parco dei Buoi.

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Il riso è un’alimento altamente digeribile con il quale si possono preparare piatti completi e veloci. Soprattutto dopo una giornata lavorativa caratterizzata di questi tempi sempre più dallo stress, è opportuno cenare in modo leggero e visto che la stanchezza incombe è anche necessario poter preparare tutto in poco tempo. I nostri risi si prestano molto bene ad essere utilizzati in questo senso, si fa bollire il riso (circa 10 minuti) si scola e si aggiunge semplicemente un po’ di olio e formaggio o come in foto alcuni broccoli saltati leggermente in padella e del pecorino grattuggiato (io utilizzo quello del Parco dei Buoi, è delicato e da struttura ai piatti).
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Provare e riprovare, la leggerezza del riso è alla portata di tutti e richiede tempi ridotti di preparazione. Non con tutti i risi il risultato è assicurato perchè molti cedono molto amido durante la cottura e perdono consistenza. Per questo tipo di preparazioni consigliamo il Carnaroli anche se i nostri di Baraggia si addicono tutti: Il riso utilizzato per questo piatto è il Sant’Andrea.

Riso e Radicchio Rosso, una variante particolare con Fontina d’Aosta.

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Riso Carnaroli con radicchio rosso e Fontina d’Aosta.
Sostengo da sempre la notevole affinità che il riso ha nei confronti del radicchio rosso. Il risotto al radicchio è uno dei più azzeccati anche se la variante con Gorgonzola ha un’intensità gustativa pazzesca, un piatto strutturato d’eccezione da abbinare a grandi vini.
Nell’occasione al nostro riso Carnaroli semplicemente bollito ho aggiunto del radicchio rosso (tagliato finemente) saltato in padella su un soffritto di cipolle in olio extra vergine di oliva e della Fontina d’Aosta (proveniente da alcuni alpeggi della Val d’Ayas) tagliata a cubetti e lasciata sciogliere rimestrando accuratamente.
Ottimo piatto, da provare.