Il grande pranzo della Curmaja di sabato 20 ottobre 2007 è stato memorabile e Tommaso e Liborio ne hanno già parlato nei loro rispettivi blog. In ritardo arrivo anch’io con molto materiale fotografico che appena possibile troverà spazio tra le pagine di questo blog. Nel frattempo Gustatevi la recensione di Tommaso Farina e il suo ultimo pezzo: “Sovversivi a tavola, parlano le rane” ed il video di Liborio, sempre più regista del gusto Sovversivo
In foto, i 5 sovversivi del gusto, a partire da destra il sottoscritto, Luca Ripellino, il Corsaro Edoardo Bresciano, Tommaso Farina, Liborio Butera e lo chef Christian Costardi che con il nostro riso ha preparato per l’occasione uno strepitoso risotto con le rane.
..c’è un problema!
Le recensioni video di Liborio, confermo regista sovversivo non solo dello schermo, procurano degli effetti negativi per noi webspettatori:
viene una tale acquolina in bocca ed una tale invidia che i SDG iniziano a diventare antipatici :-)))
Un caro saluto!
Ti capisco Francesco, un caro saluto anche a te.
Le mie ricette del risotto con le rane sono 2, una tipica milanese e una variante mantovana.
Mio nonno in particolare è originario di Moncucco di Vernate, paese ricco di rane e risaie, i cui abitanti venivano chiamati “panscia grisa” proprio perchè, a furia di mangiare rane, gli veniva la pancia grigia!!
La ricetta milanese quindi. è tramandata da mio nonno, e ha un valore storico inestimabile.
Si puliscono le rane, buttando i visceri, zampe e testa si pelano e si lavano, si fannos cottare in acqua bollente.
Si stacca la carne dalle cosce e si pesta il resto delle rane nel mortaio.
Si versa il ricavato in un recipiente, si unisce 1 litro d’acqua, si sala e si fa bollire x mezz’ora, poi si passa il brodo al setaccio fine (non devono restarvi ossicini).
Si mette in un tegame olio e burro, l’aglio (che si leverà non appena prende colore) e poco prezzemolo tritato.
Si uniscono quindi le cosce delle rane e si fanno insaporire ma senza spappolarle.
In una casseruola a parte si rosola burro e poca cipolla affettata, si tosta il riso e si cuoce col brodo delle rane (non ci va il vino, che complicherebbe troppo il gusto sensazionale del brodo di rana).
Quando manca un minuto o due alla cottura, si aggiungono le cosce delle rane.
Si cosparge il riso di prezzemolo tritato e si serve.
Il formaggio: c’è chi lo mette e chi non lo mette, va a gusti personali, personalmente lo metto ma non troppo: diciamo non piu’ di un cucchiaio raso x 4 persone.
Versione mantovana:
Si soffrigge la cipolla nell’olio e burro, poi si toglie, e si buttano nell’olio le rane spolpate e poca salsa di pomodoro.
Il riso si prepara a parte facendo tostare il riso nel burro e cipolla e si incorpora brodo di verdure.
Poi su butta il sughetto nel riso, si mescola, e dopo un paio di minuti si serve con parmigiano abbondante.
Grazie Davide, il tuo contributo è sempre di primo livello e di grande tradizionalità.
Io propenderei per la ricetta Milanese più simile a quella delle mie zone.