I tempi cambiano ma le tradizioni restano, è il caso del sacchetto da 5 kg di riso, la confezione che meglio ha interpretato in questi anni la tradizionale commercializzazione del riso (sacchetti in tessuto fantasia oppure in rafia personalizzati dalle varie aziende, ecc). Come detto in precedenza i tempi però cambiano e alle tradizioni vanno spesso abbinate le moderne tecnologie (del confezionamento alimentare nel nostro caso). Proprio per queste ragioni il sacchetto di riso Zaccaria da 5 kg è confezionato secondo tradizione ma allo stesso tempo con la moderna tecnica dell’atmosfera modificata. Quindi non più il riso direttamente a contatto con il tessuto, ma contenuto all’interno di un’ involucro protettivo in assenza di ossigeno. L’atmosfera modificata è una tecnica che prevede l’aspirazione completa dell’aria e successivamente l’introduzione all’interno della confezione di gas alimentare (generalmente azoto oppure miscela di Azoto (80%) e Co2 (20%)). L’atmosfera modificata, chiamata anche protettiva, consente di preservare al pari del sottovuoto le caratteristiche organolettiche e la freschezza del riso per lunghi periodi.
Il sacchetto di riso da 5 kg ha il vantaggio di essere economico e nel nostro caso per le ragioni spiegate anche sicuro.
Foto: Sacchetti da 5 kg di riso Sant’Andrea di Baraggia Biellese e Vercellese in cotone grezzo in atmosfera modificata.
Ciao Carlo, mi sono iscritto da poco nel forum anche grazie al tuo appassionante blog. la mia prima curiosità è tecnica: in quali occasioni ritieni utile la miscela di Azoto e CO2? Noi confezioniamo da anni esclusivamente con Azoto e non abbiamo mai avuto problemi.
Molto piacere Cesello, il tuo è il primo commento di un collega!
Per quanto riguarda l’atmosfera modificata, ho utilizzato la miscela N – Co2 perchè mi è stata consigliata da alcuni colleghi per il periodo estivo. Dopo alcuni mesi di esperienza e ricerche varie, sono arrivato alla conclusione che per questa tipologia di confezionamento, utilizzero sempre azoto in purezza.
Ciao Carlo, secondo me sei arrivato alla conclusione giusta. Ti posso assicurare che qua in Sardegna di “periodo estivo” ce ne intendiamo, con magazzini di clienti che raggiungono i 35°. Se posso aggiungere una considerazione a favore dell’atmosfera protettiva c’è il fatto che in fase di confezionamento il prodotto non viene compresso e di conseguenza il riso non subisce ulteriori rotture. Io penso che le grandi industrie non lo prediligono in quanto il confezionamento è più lento e ha bisogno di maggiori attenzioni, però nel rispetto del riso è sicuramente più valido.
Le temperature estive elevate sono un grande problema per la conservazione del riso, le moderne tipologie di confezionamento sono l’unica soluzione al deterioramento del prodotto causato dall’umidità e dal calore.
Non so dire se l’atmosfera modificata sia migliore del sottovuoto, ho molti dubbi e trovo ottimali entrambi i sistemi di confezionamento. Noi confezioniamo sia sottovuoto che in atmosfera modificata e in base alle mie esperienze posso dire che oltre a proteggere il prodotto lo mettono in condizione di migliorare le proprie caratteristiche organolettiche nel tempo.