Il disciplinare di produzione della DOP riso di Baraggia Biellese e Vercellese, pubblicato il 30 novembre 2006 sulla GUCE, merita di essere analizzato nei dettagli, in quanto la sua applicazione consente di ottenere in tutti i sensi un Riso di Qualità Prodotto in Regione Determinata. Ovviamente non è possibile analizzare l’intero disciplinare in un post, lo faremo punto per punto durante i sei mesi di pubblicazione.
Per iniziare mi soffermerei su uno degli aspetti più interessanti che è quello relativo alla rintracciabilità, che nel caso del riso di Baraggia, consente di risalire addirittura oltre al produttore, anche alla risaia in cui è stato coltivato il prodotto. E’ una particolarità notevole e di grande importanza, che può esaltare le differenze anche se minime tra le varie zone di coltivazione. All’interno della nostra azienda, ad esempio, risaie non molto lontane danno un prodotto apparentemente identico ma con alcune caratteristiche leggermente diverse se analizzate nel dettaglio. Non a caso nei mesi in cui ho descritto le varie fasi della nostra produzione di riso Carnaroli, ho sempre distinto due particelle di coltivazione. Il Carnaroli prodotto in questi due diversi appezzamenti evidenzia alcune differenze, ad esempio nei tempi di cottura, che nel foglio 10 particella 8 sono più lunghi.
Un bel colpo!
Una notizia storica per tutti quelli che hanno lavorato e lavorano nelle risaie.
E il mio pensiero va alle mondine, uniche, grandi protagoniste del passato.
Spulciando in rete ho trovato alcuni siti interessanti al riguardo
http://freeweb.supereva.com/mondine.freeweb/
http://homepage.mac.com/bisagni/solomusica/risoamaro/risoamaro/storia.html
Stasera preso dall’evento, mi sono cucinato un risotto ai funghi porcini (freschi) che me lo sognerò anche stanotte!
Saluti e risotti in quantità!
Davide