Il riso Carnaroli in Baraggia.

La Baraggia è un territorio tanto ostile quanto generoso con la vegetazione che ospita; sembra banale ma è la sintesi della coltivazione del riso Carnaroli nella nostra terra. Le acque e il clima freddo di Aprile al momento della semina, le correnti fredde provenienti dalle alpi durante la fioritura a cavallo di luglio e agosto, la maturazione anticipata a causa del brusco arrivo dell’autunno, mostrano tutto il carattere selvaggio della Baraggia, da cui il Carnaroli giunge alla raccolta in un mosaico di colori che scaldano il cuore di chi come il sottoscritto ama questa terra unica. Il Carnaroli in Baraggia cresce rigoglioso sin dalle prime fasi vegetative e arriva alla maturazione con cariossidi compatte e ben formate, un po’ più piccole rispetto ad altre zone ma che crescono incredibilmente durante la cottura. Le pannocchie pendenti, nel loro splendore portano i segni dei venti freddi che le vicine alpi soffiano sulla Baraggia, i segni delle cariossidi vuote perché andate in fioritura nelle notti sbagliate e non fecondate.
La natura si sa, nelle condizioni più difficili sa tirare sempre fuori il meglio di se e in Baraggia, quella terra difficile che i nostri avi ci hanno consegnato, si vede.
Il “gusto” della Baraggia si vede e si sente, tra le sue terrazze e i suoi avvallamenti ma anche assaporando i suoi prodotti di cui il Carnaroli è la gemma.

Risotto al Castelmagno con riduzione di Barolo. Barolo Cannubi Boschis Virna Borgogno.

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Grande risotto piemontese che unisce tre eccellenze che possiamo tranquillamente definire leader a livello mondiale nel loro settore; il riso Carnaroli di Baraggia DOP, il Castelmagno DOP ed il Barolo DOCG. Il risotto al Castelmagno con riduzione di Barolo è un piatto di grande struttura e complessità. Una straordinaria armonia dalle sensazioni gustative esaltanti. Leggi tutto “Risotto al Castelmagno con riduzione di Barolo. Barolo Cannubi Boschis Virna Borgogno.”

Risotto alla Barbera d’Asti douja d’or e Parmigiano Reggiano 77 mesi. Barbera d’Asti Carlin de Paolo.

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Risotto al vino rosso, preparato utilizzando la strepitosa Barbera d’Asti Carlin de Paolo che di recente ha vinto la douja d’or e mantecato con Parmigiano Reggiano di montagna dall’incredibile stagionatura di 77 mesi del Caseificio Santa Rita.
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Risotto al Brunello di Montalcino e Crutin al Tartufo nero Occelli. Brunello di Montalcino Podere la Fornacella.

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Il Brunello di Montalcino da un risotto elegante e caratteristico. La preparazione con brodo leggero di verdura e la mantecatura con un formaggio delicato ma dotato di struttura come la Sola Sora di Occelli, permettono di cogliere al meglio i sentori caratteristici di uno dei vini più grandi del mondo. Ad esaltare questo risotto e i suoi sapori, scaglie di Crutin al Tartufo nero (sempre di Occelli). Il risultato è un risotto di grande ampiezza gustativa ed equilibrio.
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