Riso Carnaroli: la scheda tecnica.

Di seguito la scheda tecnica del riso Carnaroli di Baraggia Zaccaria prodotto nell’annata agraria 2005.

Nome: Zaccaria riso Carnaroli.
Specie Botanica: Oryza Sativa L.
Sottospecie: Japonica
Cultivar: Carnaroli   (Vialone x Lencino)
Denominazione: Riso di Baraggia Biellese e Vercellese (protezione transitoria accordata a livello nazionale con decreto del 25-02-04)
Ciclo vegetativo: 165 giorni
Annata: 2005
Località: Arro di Salussola (Biella – Piemonte) (ad Arro di Salussola si coltivava il riso già nel 1500, come dimostrato da diversi atti notarili conservati negli archivi comunali). 
Area geografica: Baraggia: area pedemontana nel Piemonte nord-orientale ai piedi del massiccio del Monte Rosa (4.630 m) e delle alpi Biellesi (Mucrone (2.335 m) e Mars (2600) le vette); è compresa tra il torrente Elvo ed il fiume Sesia e si sviluppa verso il piano a terrazzi, con condizioni pedo-climatiche caratteristiche che influenzano positivamente il profilo qualitativo del riso.
Clima: di tipo continentale, con temperature medie annuali inferiori di circa uno – due gradi Celsius rispetto alle altre aree risicole italiane. La vicinanza delle montagne ed i venti che discendono da esse, determinano frequenti inversioni termiche, che a fine estate determinano una più rapida formazione del chicco.
Terreno : argilloso, ricco di sostanza organica, Ph ~ 4,5.
Densità di semina: bassa 140 – 160 Kg per ettaro.
Seme: riso Carnaroli 1° riproduzione.
Semina: 14 – 18 aprile 2005
Coltivato ne: foglio 10, mappali 11, 15, 21; foglio 11, mappali 6, 16, 18.
Ettari 31,29.
Numero camere di risaia: 27
Raccolta: 10-11-12-13-14 ottobre 2005 a maturazione completa.
Produzione unitaria media: (stimata) 4.700 Kg ad ettaro di risone.
Produzione complessiva: (stimata) 146.000 Kg.
Resa alla Lavorazione: (analitica) 62%
Lotto di lavorazione: 2 – 05/06
Data di lavorazione: 06/12/2005
Kg di riso grezzo lavorati: 4950
Kg di riso raffinato: 2950
Resa alla lavorazione: 60%.
Contrassegno: RBbv [01-05/06-0003-VA5613–(00000)]
Tipo di raffinazione: lavorazione leggera di secondo grado.
Colore: Bianco, tendente al giallo paglierino.
Umidità: max 14%
Profumo: equilibrato, di riso, privo di spunti aromatici.
Caratteristiche merceologiche generali: Superfino (lungo A). Granello lungo, molto grosso, di forma affusolata con sezione schiacciata; dente pronunciato e testa oblunga. La perlatura è centro laterale, la striscia assente. Le dimensioni medie del chicco sono: 6.5 x 2.9 mm.
Contenuto in amilosio: alto, circa 24,1 %.
Collosità: molto bassa, 1,2 g x cm2
Consistenza: elevata, 0.95 Kg x cm2
Confezionamento: Sottovuoto (scadenza 24 mesi). La confezione aperta va conservata in luogo fresco e asciutto (eventualmente anche in frigo su appositi contenitori di vetro).
Conservazione:Prodotto naturale, riso non trattato e privo di conservanti. Dopo l’apertura, va conservato in luogo fresco e asciutto. In mancanza di un locale adeguato, si può conservare in frigo in contenitori di vetro.
 
 
Alla Cottura:
q       Tempo di cottura: 14 – 16 minuti (valori indicativi che possono variare notevolmente a seconda delle preferenze.
q       Metodi di cottura: indicato per qualsiasi tipo di preparazione.
q       Valori nutrizionali x 100g: Valore energetico 349 Kcal
Proteine                 7 g
Carboidrati           78 g
Grassi                    1 g

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Ho cucinato il primo riso Carnaroli 2005

Ieri sera ho cucinato per la prima volta il mio riso Carnaroli del 2005. Ho preparato un’ottimo risotto con verze e prosciutto crudo. [Soffritto di cipolle e verze tagliate finemente + prosciutto crudo tagliato a dadini. Aggiunta di vino bianco e cottura per 5’. Tostatura del riso e nuova aggiunta di vino. A cottura con l’aggiunta di brodo di verdura. Ultimata la cottura, aggiunta di formaggio grana grattugiato].

La ricetta è buona e mi ha permesso di verificare ulteriormente la qualità del mio Carnaroli.

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Il primo riso Carnaroli 2005 in pentola.

Per il riso come per altri prodotti, ci sono vari parametri analitici utili per valutarne la qualità. Per il riso abbiamo la resa alla lavorazione, il contenuto in amilosio, consistenza, collosità, difetti del grano, ecc. Io alla valutazione di questi parametri aggiungo anche la prova in pentola, con la quale valuto l’aspetto forse più importante, la tenuta alla cottura. Ieri sera ho quindi degustato il mio riso Carnaroli appena raffinato, è ho avuto la conferma che il 2005 è stata un’ottima annata.

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Arriva il primo riso Carnaroli 2005.

Oggi, mercoledì 16 novembre, dopo un periodo di affinamento superiore ai 30 giorni, abbiamo raffinato un primo lotto del nostro riso Carnaroli di Baraggia Biellese. La raffinazione è stata eseguita in conformità al disciplinare di produzione dell’IGP riso di Baraggia Biellese e Vercellese. Prima del confezionamento, dobbiamo attendere il risultato delle analisi relative ai parametri qualitativi, che devono rispettare le prescrizioni del rigido disciplinare dell’IGP riso di Baraggia Biellese e Vercellese.

 

 

 

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