7 risposte a “Buona Pasqua.”

  1. Colgo l’occasione per ripostare una ricetta antica, tradizionale a Pasqua (e in tutta la stagione di primavera), il riso alla lombarda.
    Si fa bollire il vialone in acqua bollente salata.
    Nel frattempo, si fa scaldare un piatto (mettendolo pochi minuti nel forno).
    Quando il riso è pronto, si scola e si versa nel piatto sgranando i chicchi con una forchetta.
    Poi si versa il rosso di un uovo nel riso e si mischia sempre con la forchetta.
    Si aggiunge un pezzo di burro, si mescola ancora e infine si spolvera col formaggio grana.
    Calcolare un rosso d’uovo per 100-150 g di riso, 2 per 200-300 g e così via.
    Si raccomanda l’uso di uova freschissime e provenienti da galline allevate come si deve!

    Oggi, a pranzo, testato il tuo vialone nano: risotto alle ortiche!
    Si raccolgono le cime delle ortiche:
    Indossati i guanti si staccano solo le cimette delle ortiche (le piante non devono essere giunte a completa maturazione pena il ritrovamento di un mucchio di foglie dure ed amare sotto i denti…) in pratica si prendono le cime verdi e carnosette con foglie più piccole… meglio ancora se si riescono a beccare un paio di manciate di sole gemme di ortica, la ricetta sarà sublime (a detta degli intenditori).
    Una volta recuperate le ortiche, si devono lavare bene una ad una (sempre coi guanti).
    Si fa soffriggere nell’olio della pancetta tagliata fine e della cipolla bianca tagliata finissima.
    Dopo si tritano le ortiche (servono molte cime) e si aggiungono al soffritto.
    Infine, si fa tostare il vialone.
    Si bagna con mezzo bicchiere di vino bianco, si fa sfumare e si aggiunge a poco a poco del brodo vegetale (sedano carota cipolla).
    Si manteca con formaggio grana e un pezzetto di burro.
    Il vialone nano di Baraggia è il migliore che mi sia capitato di assaggiare.
    La prossima ricetta lo vedrà impegnato con un bel risotto di carne (magari salsiccia e zafferano, se non trovo la salsiccia ottima che dico opterò per un bel risotto ai fegatini di pollo con prezzemolo).

  2. Grazie Davide.
    La panissa con cotiche è spettacolare e spero di poterla proporre il prima possibile.
    Le tue ricette davide sono molto interessanti, il risotto all’ortica è una meraviglia.

  3. Tralaltro le ortiche si colgono in questo periodo, mai oltre l’inizio dell’estate!
    E’ molto bello andar per campi a raccogliere le ortiche col pensiero rivolto al risotto che si preparerà!
    Per dovere di cronaca la ricetta originale vuole le sole ortiche, qualcuno ci mette anche della pancetta (come la ricetta che ho postato), è da provare in entrambi i modi.
    E’ un risotto strepitoso!

  4. Un altro tipo di risotto che mi fa impazzire è quello coi germogli di luppolo (luertis o loertis in Lombardia, bruscandoli nel Veneto, urtizzons in Friuli) che si raccolgono proprio in questa stagione.
    Una foto dei germogli con gambo la si vede qui:
    http://imago.meaculpa.it/d/502-1/luppolo.jpg

    Mettere in una pentola da risotto (larga e bassa) l’olio extravergine di oliva, la cipolla bianca tritata fine far appassire a fuoco bassissimo, unite i germogli di luppolo tagliati a piccoli pezzi (solo un pezzettino di gambo!!) e mescolate bene (ne servono tanti una manciatona a piene mani!), lasciate cuocere per 2-3 minuti. Unite il riso (solitamente vialone nano), fatelo tostare e sfumatelo con il vino bianco secco (mezzo bicchiere non di piu’). Allungate con il brodo (sedano carota cipolla) poco alla volta, salate e pepate. Tenete qualche germoglio (solo germoglio finale) e aggiungetelo a metà cottura del riso. A cottura ultimata (con riso ancora un pò al dente) amalgamate con burro e formaggio grana padano grattugiato, lasciar mantecare 2 minuti a fuoco spento e servire.

  5. Nel Biellese il risotto alle cime di luppolo era in passato molto apprezzato, un’abitudine come altre che col tempo si è persa. Un peccato vista la bontà di questo piatto (eccellente anche la frittata con le cime di luppolo).

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