Il gregge di 1270 pecore biellesi sta pascolando da sabato sera in alcune nostre risaie dove in alternanza alla coltivazione del riso è stato seminato un’erbaio autunno vernino. Risaia dopo risaia le pecore biellesi stanno rasando l’erbaio che verso fine mese verrà arato per riprendere la coltivazione del riso. Si tratta di un grande esempio di agricoltura sostenibile che andremo a documentare in tutte le sue fasi.
Per questa ragione è arrivato anche l’amico Liborio a testimoniare con i suoi filmati questa pratica.
A beneficiare di questa pratica è la fertilità del terreno, lavorato nella sua struttura dalle numerose radici delle varie essenze, alcune delle quali (veccia e lupino) in simbiosi mutualistica con batteri azoto fissatori. Le pecole, con il loro pascolare apportano sostanza organica al terreno rendendolo più fertile e produttivo.
Ma le pecore di chi sono?
Le pecore sono di un allevatore biellese di Sagliano Micca.
ecco, ho visto adesso che già altri te l’avevano chiesto… credo di aver capito di chi sono. mantello, vero?
Esatto Marzia, il gregge è di Luciano.
alla fine il mondo è piccolo… non conosco luciano di persona, ma credo che lui sappia chi sono io, soprattutto sa chi è il mio fidanzato 😉
Ok Marzia, chiederò a Luciano. Il tuo fidanzato lavora in questo settore?
Belle immagini da vedere, che fanno riflettere sulla vita quotidiana.
quando si dice che la salute,si difende a tavola, niente di più vero.
Lino
sì… digli che è flavio, lui capirà.
non hai mai visto il mio blog?
Grazie Lino, parole sagge le tue. Oggi manca l’educazione alimentare che significa anche educare alla vita.
Certo che ho già visto il tuo bel blog Marzia, che merita grande considerazione e complimenti. Chiederò a Luciano di Flavio. A presto.
Ciao Lino.
Hai detto bene, “quando si dice che la salute,si difende a tavola, niente di più vero.”
E poi vuoi mettere un terreno arricchito con questa tecnica che un altro concimato con la chimica?
Queste pratiche sono il meglio che l’agricoltura possa offrire, peccato però che sono in pochi ormai ad adottarle, per fortuna che Carlo non molla, noi ne godiamo gustandoci poi il suo riso 😉
Dici bene Liborio, queste pratiche sono il meglio che l’agricoltura possa dare, danno sostenibilità e rendono molto buoni i prodotti, sani e di qualità. Io ritengo che anche la chimica, quella giusta, senza eccessi e forzature, se abbinata a pratiche di questo genere, si inserisca ottimamente in un sistema altamente produttivo e sostenibile, il sistema di cui ha fortemente bisogno il mondo intero.