E’ opinione comune, addirittura anche tra i produttori di riso, che uno dei limiti del cerale più diffuso al mondo sia proprio nei tempi di preparazione lunghi. Il confronto in Italia si fa ovviamente con la pasta, e se ci basiamo esclusivamente sui tempi di cottura passiamo mediamente dai 5-8 minuti per la pasta ai 13-15 del riso, ma quando si prepara una cena a livello domestico, spesso questi tempi superiori, rientrano nelle varie operazioni di preparazione: allestimento del tavolo e cottura delle altre pietanze.
Come ho già detto, il riso (nel caso parlavo del mio Carnaroli) può essere bollito più rapidamente e con un miglioramento del profilo qualitativo con l’ausilio della pentola a pressione (9 minuti di bollitura). Per quanto riguarda il risotto, il discorso è più complesso, ma i tempi no, a conti fatti non c’è molta differenza. In conclusione il riso non richiede tempi di preparazione molto più lunghi, è sufficiente un po’ di esperienza per rendersene conto.
Fondamentale è in ogni caso la selezione della materia prima, il riso, che a differenza delle apparenze non è così semplice.
Il riso è uno dei miei alimenti preferiti. Lo preparo più di 3 volte la settimana e sempre al ritorno dal lavoro. In 20 minuti circa (quello in bianco) è già nel piatto. Se lo voglio gustare con prosciutto e fungh, il tempo si allunga in 30/35 minuti. E non ha nulla a che fare con quei risotti pronti che più che a un alimento somigliano ad un composto chimico!
In effetti è sufficiente un minimo di organizzazzione e tutto diventa più semplice. E’ bene tener presente che anche se a scapito di tempi di preparazione più lunghi, un piatto a base di riso è più leggero e digeribile, cosa tutt’altro che trascurabile.
Sui piatti pronti mi sono già espresso su altre pagine, perchè credo sia esclusivamente una questione di pigrizia, sono più cari, meno buoni e meno sani perchè più conditi (spesso è proprio la qualità del condimento ad essere scadente, non è raro trovare fra gli ingredienti anche grassi idrogenati)