Il dibattito relativo alla scarsità di risorse idriche di questo periodo tocca spesso l’agricoltura, sia per via dei danni ingenti che la scarsità provoca sia per i presunti sprechi del settore primario. E’ bene precisare che l’acqua utilizzata dall’agricoltura non è mai sprecata in quanto le varie produzioni agricole rappresentano una preziosa riserva di acqua che in parte viene restituita con la traspirazione all’atmosfera. L’acqua evapora sotto forma di vapore attraverso gli stomi presenti sulle foglie delle pianta, operazione che ha funzione termoregolatrice e al tempo stesso consente alla pianta di immagazzinare anidride carbonica poi organicata durante la notte. L’organicazione della CO2 è un processo vitale per il nostro ecosistema in quanto oltre a produrre carboidrati contribuisce a ridurre i livelli di anidride carbonica presenti nell’atmosfera. Come sappiamo la CO2 è un’importante gas serra che sta contribuendo all’innalzamento della temperatura del pianeta terra.
I consumi idrici dell’agricoltura non devono essere ridotti.
Una delle piante più efficienti nell’organicazione della CO2 perché a metabolismo C4 è il Mais, graminacea spesso sotto accusa per le sue presunte necessità idriche eccessive. Per le stesse ragioni anche il riso sembrerebbe troppo esigente in fatto di acqua ma non è così, le risaie vengono sommerse in momenti di grande disponibilità idrica e nei difficili periodi estivi il sottile velo d’acqua è mantenuto grazie a quantitativi assai modesti (modesti non sono invece i quantitativi di acqua necessari per le frequenti bagnature di cui necessita il riso in coltivato in asciutta). E’ quindi errato pensare di ridurre i consumi idrici dell’agricoltura, ne risentirebbe il nostro ecosistema oltre che la nostra economia agricola. Corretto è invece puntare ad innovative politiche di risparmio, ma escluderei tra queste la riconversione colturale; colture meno esigenti sono anche meno efficienti dal punto di vista fotosintetico e hanno esigenze idriche nei periodi di maggior scarsità che vanno comunque soddisfatte. Ritengo quindi non completamente fondate dal punto di vista biologico vegetale le motivazioni che spingono l’On. Bruno Mellano, membro della commissione agricoltura della Camera a chiedere al Governo una risoluzione atta a ridurre i consumi idrici dell’agricoltura. Indiscutibilmente utile è comunque l’iniziativa del deputato della Rosa nel pugno, la predisposizione di un “manuale di buona pratica irrigua” è indispensabile per ottimizzare le risorse. L’efficienza della nostra rete irrigua può e deve essere migliorata, lo si può fare principalmente accumulando acqua nei periodi di maggiore disponibilità mediante la costruzione di dighe e invasi in quota.